
Delta, a sto giro, mi ha dato del filo da torcere! Con il suo nuovo singolo sono partito subito esaltato. Quando, tempo fa, mi aveva fatto sentire un’anteprima,
pensavo che l’idea mi sarebbe venuta al volo e che il disegno, quantomeno la bozza, sarebbe stata semplice da realizzare, invece…
Ce ne sono volute tre per arrivare alla conclusione!
Non riuscivo a tirare fuori QUELLE emozioni che mi stimolava la canzone ma, alla fine, perseverare ha dato i suoi frutti e il lavoro è piaciuto!
La primissima bozza era cartacea, raffigurava uomini che si avvicinano al traghettatore
di anime, ognuno col proprio approccio alla vita, ma tutti equamente turbati
dalla processione verso la morte…
l’uomo inginocchiato, però, guarda verso l’infinito (aldilà del fiume, di cui si accenno
solo la sponda), e alle spalle si lascia la rovina della condizione umana, rappresentata dai ruderi, un passato incancellabile che incombe sull’avvenire di ogni uomo.

Idea bella? Chi lo sa… l’ho scartata senza nemmeno farla vedere a Damiano! Così come la seconda, la cui immagine è sulla falsa riga di quella definitiva, in testa all’articolo. Quest’ultima è concepita in maniera più semplice, un vortice che possa ricordare i gironi danteschi, in cui gli uomini decadono tentando comunque di aggrapparsi l’un l’altro per uscirne, senza risparmiarsi violenze reciproche, strozzandosi ovviamente con l’alloro (non poteva mancare!).
Spero il lavoro sia di vostro gradimento!
Continua a proporre pezzi deliranti Delta, ci fai godere 😉
