Illustrazione e grafica
Vivo o Morto
Vivo o Morto

Vivo o Morto

Camminavo lungo la cresta di un sentiero nelle alture del finalese, per la precisione sopra Borgio Verezzi, quando Damiano mi manda la canzone su whatsapp e chiedendomi di imprimerla su pixel. Ricordo che avevo appena finito di pedalare con la mia mountainbike, ero affaticato ma stavo bene, mi sentivo leggero e grato di poter godere di un panorama simile a quello che mi si parava davanti: ero in mezzo al verde circondato da ruderi di popoli vissuti centinaia di anni fa, fossili degli uomini; il mare sullo sfondo rifletteva punti di luce a intermittenza.

La canzone di Delta cascava a pennello.

Cliccando “play” mi sono sentito trascinato altrove, in un luogo di malinconica pace e serenità. Mi sentivo manlevato dalle responsabilità del tempo e, allo stesso tempo, percepivo di esserne una vittima. Così come dovevano esserlo tutte le cose viventi e non che mi trovavo a osservare in quei 3.33 minuti di canzone; nonostante ciò, intorno a me c’era tutto meno che vittime o morti: vedevo la VITA.

Questo mi trasmette Vivo o Morto di Delta: il tempo scorre inesorabile e l’uomo si ritrova attraversato da esso, un po’ come una clessidra con il suo pugno di sabbia. Ma la sua durata è distorta dalla Specie: a seconda di come lo considera, si comprime e si dilata dando un significato diverso ai suoi effetti. Viviamo un binario temporale costituito da un asse razionale e uno irrazionale, la cui percezione probabilmente è peculiarità specifica nostra, dell’uomo, l’animale più sensibile al tempo che ci sia… e ringrazio Delta per avermelo ricordato al ritmo di Vivo o Morto!

 

Il lavoro è stato eseguito interamente in digitale, con Procreate! Nessuna bozza sta volta, il lavoro è venuto di getto: era troppo chiaro il risultato! Merito del messaggio trasmesso dal cantante, estremamente nitido e rigenerante.

Grazie!

 

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